In cantiere e nelle aziende agricole le attività di ruotine cui si deve far fronte sono sempre molto diversificate e a loro se ne aggiungono spesso anche di imprevedibili, indotte ora da motivi accidentali, ora dalla possibilità di integrare le entrate con lavori straordinari e contingenti. Un esempio in tal senso le manutenzioni invernali viarie, attività richieste solo in caso di abbondanti nevicate, quindi non programmabili, ma foriere di interessanti integrazioni dei redditi. In teoria ogni lavoro andrebbe svolto con mezzi ad hoc, ma anche nelle aziende cantieristiche e agricole più strutturate ciò si scontra con l’esigenza di contenere gli investimenti che, al contrario, spinge a sfruttare al meglio quanto disponibile nei parchi macchine, ambiti in cui sarebbe comunque raccomandabile l’integrazione dei mezzi più tradizionali con almeno una macchina caratterizzata da una elevata versatilità d’uso.
Un esempio in tal senso gli escavatori gommati serie “Hydradig” di Jcb, mezzi che nonostante la qualifica non si limitano a scavare pur essendo progettati in tale ottica ma risultano in grado di competere per dinamismo e polivalenza con i sollevatori telescopici compatti, le terne e le pale gommate di classe media. Molti loro contenuti risultano in effetti mutuati proprio dai mezzi sopra elencati, a partire dalle trasmissioni idrostatiche, operanti mediante un circuito idraulico indipendente da quello di lavoro e interfacciate con sistemi di propulsione e di sterzatura di tipo integrale, per arrivare a velocità di spostamento su strada di 40 all’ora e sforzi di traino o di spinta dell’ordine delle quattro tonnellate e mezza. Dotati di un braccio a tre stadi installato lateralmente alla cabina e su una torretta girevole, possono scavare fino a quasi quattro metri e mezzo di profondità, sbracciare orizzontalmente fino alle soglie degli otto metri, raggiungere i sei metri di altezza di carico e brandeggiare carichi variabili fra gli undici e i 29 quintali a seconda delle condizioni di esercizio e delle altezze operative. In più possono effettuare sbancamenti dei terreni con una lama da quasi due metri e mezzo affrontando anche i fondi più difficili grazie a una luce a terra che sfiora i 30 centimetri.
A muovere gli “Hydradig” provvedono dei quattro cilindri Jcb “DieselMax 448” eroganti 109 cavalli a due mila e 200 giri e 516 newtonmetro di coppia a mille e 450 giri, prestazioni che in parte vanno a far operare circuiti idraulici di lavoro che possono erogare 60, 120 o 150 litri di olio al minuto a seconda della versione. Quattro in effetti i modelli, con la versione base affiancata da un più ricco allestimento “Hydradig Plus”, da una versione specializzata “Hydradig Pothole Pro” e dal nuovo modello “Hydradig Pro” che oltre a essere disponibile con gommature singole o gemellate può vantare anche l’opzione di un attacco per minipala montato posteriormente e di un impianto idraulico ad alto flusso montato sul telaio inferiore che offre i già citati 150 litri di olio al minuto. Queste funzionalità consentono a “Hydradig Pro” di far funzionare un’ampia selezione di accessori meccanici e motorizzati tutti sostituibili rapidamente così da minimizzare i fermi macchina. La sospensione del braccio prevista di serie velocizza invece gli spostamenti quando ci si muove con una benna carica di materiali sfusi, mentre l’ingrassaggio dell’assale a punto singolo e il posizionamento laterale del motore agevolano le manutenzioni, previste ogni 500 ore di lavoro. Notevole, come tradizione Jcb, l’attenzione posta dai tecnici inglesi nei confronti del comfort di lavoro.
La cabina “Command Plus” è climatizzata e dotata di sedile sospeso meccanicamente o pneumaticamente a seconda dei modelli e la visibilità non è limitata da angoli morti troppo accentuati o dal braccio, disponibile con avambracci da 165, 200 e 225 centimetri. Ottimo anche il controllo delle ruote grazie alle vetrature ribassate e di serie un pacchetto di luci alogene o led di alta potenza nel caso si debba lavorare in condizioni di scarsa luminosità. Previsti infine sempre a seconda del modello anche stabilizzatori anteriori per assicurare i massimi standard di sicurezza quando la macchina opera staticamente.
Titolo: “Hydradig Pro” by Jcb, la macchina che fa quasi tutto
Autore: Redazione