Innovazione dei motori Kubota: fiducia nell’idrogeno

Ricchi di upgrade e novità i due stand che Kubota quest’anno ha allestito in occasione di Bauma 2025. La Casa giapponese ha riproposto il suo motore a idrogeno, ha rivisto le erogazioni dei quattro cilindri “V3307” e “V5009” e ha lanciato un sensore per l’analisi dei combustibili Hvo. In prima assoluta il bicilindrico “Z482K” emissionato euro 5+ per applicazioni on road

motori kubota idrogeno

Nella gamma dei motori destinati ad applicazioni off-road di Kubota mancava cinque litri di alta potenza, tant’è che il trattore agricolo della Casa “M7004” da 175 cavalli di potenza è mosso da un sei cilindri “V6108”. In occasione di Bauma la Casa ha colmato tale gap con il lancio della versione “Tie5” del quattro cilindri “V5009”, unità accreditata di 210 cavalli e quindi in grado di competere con i cinque litri quattro cilindri della concorrenza.

Realizzato sulla base di canne da 110 millimetri di alesaggio per 132 di corsa ed emissionato con un sistema integrato di filtrazione dei gas di scarico di tipo doc+dpf abbinato a un sistema di post trattamento di tipo scr, il motore risulta molto compatto nelle forme, 894 millimetri di lunghezza per 693 e 967 di larghezza e altezza, oltre che caratterizzato da un’erogazione di coppia che pur toccando il suo massimo di 883 newtonmetro a mille e 500 giri mette a disposizione poco meno di 700 newtonmetro già a mille giri. Competitivi i consumi con 147 grammi di gasolio per cavallo/ora, ma superiore alla media di settore, 535 chili circa, il peso di 635 chili.

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Debutto anche per la versione da 90 chilowatt, circa 120 cavalli, di “V3307”, unità già disponibile in varie configurazioni tra le quali anche una “Micro Hybrid” all’interno della gamma di potenza inferiore a 56 chilowatt. In allestimento “Cr-Ti” ora vede la sua potenza incrementata pur mantenendo l’emissionamento stage V grazie alla presenza di un sistema compatto di post trattamento dei gas di scarico di tipo scr.

La cilindrata nominale di tre litri e 300 centimetri cubi è realizzata mediante canne da 94×120 millimetri di alesaggio e corsa l’aspirazione è forzata mediante un sistema turbo/intercooler e la massa totale è di soli 305 chili, venti chili meno del più corposo “V3008 Cr Te5” da tre litri e 800 centimetri cubi di cilindrata che a Monaco supportava il lancio di un nuovo sensore preposto ad analizzare la composizione dei combustibili di tipo “Hvo”, “Hydrotreated Vegetable Oil”, i biocarburanti rinnovabili prodotti da oli vegetali e grassi animali riciclati. Poiché l’uso di combustibili Hvo sarà sempre più diffuso e le composizioni dei vari fluidi cambiano a seconda dei prodotti che sono alla loro origine, la presenza di simili sensori sarà strategica per adeguare le mappature alla qualità del gasolio in uso garantendo di conseguenza agli utilizzatori le massime prestazioni possibili.

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Sempre un blocco “V3800” rivisto nella parte termica dà poi origine al quattro cilindri alimentato con idrogeno lanciato nel 2023 e riproposto in Bauma in configurazione 2025. Accreditato di 85 chilowatt di potenza, circa 115 cavalli a due mila e 800 giri si propone con gli stessi ingombri del motore di derivazione ma a parte questo nulla si sa in più circa le caratteristiche tecniche del motore. Decisamente più generose invece le informazioni relative al piccolo diesel bicilindrico “Z842-K” messo a punto per far fronte ad applicazioni leggere di tipo on-road. Realizzato sulla base di canne da 67 millimetri di alesaggio per 68 di corsa avanza una cilindrata nominale di mezzo litro ed eroga circa 12 cavalli e mezzo cavalli a tre mila e 600 giri.

L’aspirazione è di tipo naturale, l’alimentazione è diretta attuata mediante un sistema common rail e grazie a un catalizzatore di ossidazione passivo le emissioni sono allineate con le normative europee euro 5+ vigenti nel settore del trasporto individuale leggero. L’unità è già disponibile ed è attualmente usata dalla francese Aixam per muovere i suoi quadricicli diesel. Compatti ma decisamente dinamici anche i propulsori a tre cilindri serie “K D1105-K”, da un litri e 123 centimetri cubi eroganti circa 19 chilowatt a tre mila giri, e “K D902-K”, da un litro di cubatura e 19 chilowatt di potenza erogati a tre mila e 600 giri.  Entrambi sono ora alimentati sempre per via indiretta mediante il sistema Kubota “Tvcr”, ma l’iniezione è ora a controllo elettronico per un’efficienza dichiarata superiore del cinque per cento quella proposta dalle versioni precedenti, consumi ridotti e i fumi allo scarico pressochè azzerati.

Titolo: Innovazione dei motori Kubota: fiducia nell’idrogeno

Autore: Redazione

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