Nel Giugno scorso e a Torino Iveco Group ha festeggiato i suoi primi 50 anni ripercorrendo il proprio passato e facendo il punto sulle tecnologie presenti e future. Protagonisti in tale ottica i nuovi motori Fpt Industrial, brand Iveco Group, rappresentati dall’unità “Xcursor13” declinata nella versione a idrogeno

“50xBeyond” è stato il nome dell’evento organizzato lo scorso Giugno presso le “Ogr” di Torino, ex “Officine Grandi Riparazioni”, da Iveco Group per celebrare i primi 50 anni della propria storia. Un percorso avviatosi nel 1975 che vede oggi il Gruppo impegnato a sviluppare soluzioni inerenti il trasporto su gomma di persone e cose in un periodo storico particolarmente complesso. Se le propulsioni tradizionali è infatti certo che domineranno ancora a lungo il settore, è altrettanto certo che saranno progressivamente sostituite da nuove tecnologie i cui contenuti sono però ancora sfumati proponendosi con molteplici possibilità.
Dal full electric alimentato con batterie o celle a combustibile ai motori a combustione interna alimentati con i più svariati carburanti. Per tale motivo durante la celebrazione l’amministratore delegato di Iveco Group, Olof Persson, ha voluto sottolineare le difficoltà che un’azienda costruttrice di veicoli e motori deve affrontare per definire le sue future strategie progettuali e commerciali. I problemi non sono legati al presente ma al futuro, a quello che si dovrà fare per assecondare vincoli prestazionali, ambientali e operativi che al momento e in larga misura sono ancora da definire in maniera compiuta. Di fatto si deve navigare a vista salvaguardando quello “spirito in movimento” che per 50 anni ha guidato Iveco Group portandolo a trasformarsi da organizzazione industriale nata dall’unione di Fiat Veicoli Industriali, Unic e Magirus-Deutz a diventare una multinazionale forte di sette brand, 36 mila dipendenti, 19 siti produttivi e 30 centri ricerca e sviluppo.

Proprio queste ultime realtà hanno permesso di abbinare all’aspetto storico-culturale delle celebrazioni anche un contenuto dal sapore industriale grazie al debutto in anteprima mondiale, di tre nuovi veicoli elettrici alimentati mediante batterie destinati a ridefinire l’efficienza nel trasporto pesante e leggero e a guidare l’eventuale processo di elettrificazione della futura offerta Iveco.
A fare gli onori di casa è sicuramente stato “S-eWay”, trattore stradale 4×2 studiato per far fronte a missioni a lungo raggio, fino a 600 chilometri, ma al suo fianco si collocavano anche due commerciali leggeri, “eJolly” e “eSuper Jolly”, nati da una collaborazione con il gruppo Stellantis e inseriti all’interno della famiglia “Daily”. La versione full electrc del trattore stradale “S-Way” risponde nello specifico agli obiettivi di elettrificazione previsti per il trasporto pesante a lungo raggio grazie a un pacco batteria di ultima generazione al litio ferro fosfato dimensionato nella capacità di 603 chilowattora e utilizzabile dal veicolo fino al 97 per cento.
Garantite a livello di prestazioni per dieci anni e fino a un milione 200 mila chilometri di percorrenza, le batterie permettono a “S-eWay” di proporsi con una potenza continua di 480 chilowatt a fronte di tempi di ricarica dal 20 all’80 per cento della capacità di soli 60 minuti utilizzando colonnine da 350 chilowatt in corrente continua. Di fatto un veicolo che al momento può far fronte solo a specifiche applicazioni in attesa che si creano le infrastrutture necessarie a permetterne utilizzi su una più ampia larga scala.
Da sottolineare che il pacco batteria, di ultima generazione, assicura un funzionamento ottimale su un largo intervallo di temperature ambientali che vanno dai meno 30 a più 45 gradi centigradi e che molto contribuisce all’autonomia anche la cabina. E’ stata in effetti messa a punto a livello aerodinamico per ridurre il più possibile gli assorbimenti energetici e in tale ottica si caratterizza per un allungamento superiore agli standard di categoria che però non penalizza la compatibilità del vano con i semirimorchi presenti su mercato nè i raggi di sterzata.

Da sottolineare anche la presenza di un assale anteriore con sistema di sospensioni pneumatico da nove tonnellate di capacità e il passo di tre mila 932 millimetri. Portata e geometria che oltre ad assicurare un’ottima distribuzione del carico permettono anche l’integrazione di pacchi batterie di dimensioni importanti senza compromettere la manovrabilità del veicolo. A sostenere la propulsione di “S-eWay”, così come tutti i veicoli nuovi o già presenti sul mercato di Iveco, fondamentale il contributo di Fpt Industrial. Nello specifico “S-eWay” è equipaggiato con un assale elettrificato “eAx 840-R” da 840 chilowatt di potenza di picco, mille 142 cavalli, e da ben 45 mila newtonmetro di coppia di picco. E’ la soluzione top di gamma in termini di prestazioni proposta oggi da Fpt Industrial nel segmento degli assali elettrificati e può asservire veicoli fino a 44 tonnellate di massa a terra.
Le prestazioni sono garantite dalla presenza di due motori elettrici integrati nell’assale e caratterizzati da un’efficienza superiore al 92 per cento oltre che da un sistema di trasmissione monomarcia che assicura dimensioni e pesi ridotti, mille 244 millimetri di sviluppo trasversale per soli 641 millimetri di altezza e mille 360 chili di peso. A fianco degli assali destinati al trasporto pesante, Fpt Industrial in occasione del 50.esimo Iveco ha esposto anche i nuovi assali compatti serie “eAx 200-R” per applicazioni fino a 11 tonnellate sviluppati per assicurare ingombri e pesi ridotti con potenze fino a 200 chilowatt, 272 cavalli, e coppie fino a 10 mila newtonmetro. Prestazioni raggiunte grazie alla presenza di un singolo motore elettrico integrato nell’assale accoppiato a un sistema di trasmissione monomarcia. Da sottolineare che l’assale opera a voltaggi dell’ordine degli 800 volt raggiungendo un’efficienza maggiore rispetto agli assali elettrificati operanti a voltaggi più bassi.

A sostenere l’offerta propulsiva di oggi e dell’immediato futuro sia nelle applicazioni on-highway sia in quelle off-road Fpt Industrial ha infine proposto anche la versione a idrogeno del proprio motore di ultima generazione “Xcursor 13”, unità oggi in fase di testing operativo sulle versioni “h2Motion” dei battipista da neve cingolati a marchio Prinoth. Il sei cilindri da 12 litri 900 centimetri cubi “Xc13” nasce da una progettazione avanzata in un’ottica di modularità che permette di assecondare un ampio range di soluzioni di alimentazione in un’ottica multifuel integrando solo testate e pochi componenti specifici e mantenendo lo stesso blocco e la maggior parte dei sottosistemi.
Nella versione a idrogeno il sistema di accensione comandata con candela centrale lungo l’asse cilindri e sistema di iniezione diretta permettono di realizzare 520 cavalli di potenza massima e coppie dell’ordine dei due mila 500 newtonmetro abbinandosi a una termodinamica adattata all’uso specifico. Il rapporto stechiometrico è inoltre di circa 34 parti di aria per una di idrogeno e quindi il motore lavora con miscele ultra-magre arrivando a 85 parti di aria per una di idrogeno.
L’elevata diluizione con l’aria riduce le formazioni di ossidi di azoto mentre la solidità della meccanica non tradisce quelle caratteristiche di affidabilità e robustezza che da sempre contraddistinguono i motori Fpt Industrial. Tali doti, nel caso di “Xc13”, sono peraltro suffragate anche dalla presenza di componenti di ghisa a grafite compatta, materiale cui si lega una riduzione dei pesi del basamento e del sotto-basamento che contribuisce a una riduzione finale della massa totale del motore del dieci per cento circa rispetto ai motori della precedente generazione.
Titolo: Iveco Group, spirito in movimento
Autore: Redazione