Nuova top di gamma del Marchio britannico, Morgan “Supersport” mira a coniugare la classicità estetica e funzionale tipica della tradizione inglese con quella contemporaneità tecnico-prestazionale irrinunciabile nel segmento delle sportive di fascia alta

Quello che nel titolo potrebbe apparire come un ossimoro è in realtà la sintesi stilistico-meccanica che i tecnici Morgan sono riusciti a tradurre in una nuova vettura volta a coniugare la classicità estetica e funzionale delle vetture inglesi con quel tocco di contemporaneità tecnico-prestazionale ormai irrinunciabile per risultare credibili e concorrenziali nel segmento delle sportive di alta gamma. Morgan “Supersport”, questo il nome dell’ultima nata, nasce infatti come evoluzione del modello “Plus Six” per sfidare ad armi pari, almeno nelle intenzioni della Casa, bestseller iconiche come la Porsche “911” e per tale ragione è stata sviluppata sulla base della nuova piattaforma in alluminio “Cxv”, dal peso complessivo di 102 chili, che ha permesso ai tecnici inglesi sia di contenere la massa a terra della vettura entro i mille 170 chili, sia di aumentare la rigidità torsionale del 10 per cento rispetto “Plus Six”.

Tale parametro sale peraltro di un ulteriore 10 per cento nel caso si scelga, invece della classica decapottabile con tetto in tela, la versione con tettuccio rigido, di fatto un elemento in composito di carbonio da poco meno di 20 chili di peso facilmente removibile da sole due persone in pochi minuti. Un’opzione quest’ultima che non va comunque a intaccare quelle proporzioni strutturali tipicamente legate alla tradizione del Marchio anglosassone, come il cofano lungo, l’anteriore con griglia a ferro di cavallo rovesciato e l’abitacolo in posizione arretrata.

Forme fluide e design elegante

Le forme fluide a goccia tipiche delle vetture Morgan hanno invece più volume sia nei punti più alti sia in quelli più bassi, con linee di spalla più ampie, mentre la rastremazione della coda più alta rispetto alla tradizione lavora in tandem con un sottoscocca rivisto in modo tale da contribuire a ridurre la portanza del 20 per cento in confronto al già citato modello “Plus Six”. Esclusività di “Supersport” anche i parafanghi muscolosi, su cui poggiano i gruppi ottici, con superfici estese per ottimizzare le performance aerodinamiche di una vettura che intende trasmettere anche visivamente le doti di dinamicità offerte dalla presenza sotto il cofano di un biturbo benzina “B58” derivazione Bmw a sei cilindri e da tre litri di cubatura. In grado di erogare fino a 340 cavalli di potenza massima e 500 newtonmetro di coppia di punta, assicura a “Supersport” la capacità di scattare da ferma a cento all’ora in tre secondi e nove decimi e di raggiungere una velocità massima di 267 all’ora, prestazioni trasferite alle ruote posteriori attraverso una trasmissione automatica di produzione Zf a otto velocità.

Tecnologia e comfort

A enfatizzare ulteriormente la vocazione dinamica di Morgan Supersport guardano anche sospensioni a doppio braccio oscillante con barra antirollio all’anteriore e al posteriore, configurazione che in via opzionale può peraltro essere integrata da un differenziale posteriore a slittamento limitato e da ammortizzatori Nitron regolabili su 24 livelli. Improntati alla tradizione Morgan anche gli interni che mirano a conservare il purismo analogico del Marchio inglese, con la tecnologia di bordo ridotta al minimo e ben lontana dalle attuali tendenze in auge nel settore automotive non solo sulle vetture di fascia alta.

Completamente analogica quindi la strumentazione, priva di qualsiasi comando touch tra plancia e cruscotto, incentrata su pulsanti e tasti fisici, fermo restando comunque il fatto che pur in assenza dell’ormai classico display centrale dedicato sulle moderne autovetture all’infotainment Morgan Superspor consente di collegare lo smartphone all’impianto audio che, in via opzionale, può inoltre essere integrato da un modulo di ricarica wireless per il dispositivo mobile e da un sistema stereo prodotto da Sennheiser.
Titolo: Morgan supersport: classicismo contemporaneo
Autore: Redazione