Alfa Romeo “33 stradale”, manifesto del futurismo

Un perfetto equilibrio tra proporzioni e volumi. Caratterizzato da un frontale possente e muscoloso, da linee laterali slanciate e da un posteriore a coda tronca integrante i tipici fanali posteriori tondi. Sono questi gli stilemi attorno a cui i progettisti Alfa Romeo hanno sviluppato la nuova “33 Stradale”, una fuoriserie che nulla ha in comune con la berlina “33” degli Anni 80 ispirandosi piuttosto all’iconica e omonima versione del 1967 che mirava a celebrare la storia del Biscione facendo rivivere i fasti di quella “Tipo 33” protagonista del motorsport mondiale fra il 1967 e il 1977.

Realizzata in soli 33 esemplari, tutti già venduti, la nuova supersportiva biposto rappresenta inoltre un potenziale punto di incontro tra il passato termico e il futuro elettrico grazie alla possibilità per i pochi fortunati acquirenti di scegliere tra una tradizionale motorizzazione benzina e un powertrain full electric.

Nel primo caso, l’unico motore di cui Alfa Romeo ha diffuso le informazioni tecniche, il propulsore è montato centro-longitudinalmente ed è un biturbo “V6” di derivazione Ferrari da tre litri di cubatura in grado di erogare fino a 620 cavalli di potenza, taratura che di fatto consente alla vettura di raggiungere una velocità massima di 333 all’ora e di scattare da ferma a 100 all’ora in meno di tre secondi. Ciò complice anche la presenza sia di una trasmissione automatica a doppia frizione a otto rapporti di derivazione Zf, sia di due mappature del gruppo di motopropulsione selezionabili dal pilota attraverso interruttori posti sul tunnel centrale.

La prima, denominata “Strada”, assicura comfort e piacere di guida attraverso un’erogazione lineare e senza strappi, sospensioni morbide e valvole di scarico attive aperte solo una volta superati i cinque mila giri, mentre la seconda, “Pista”, offre una guida adrenalinica grazie a un’erogazione quasi istantanea, a pedali dell’acceleratore e dei freni più reattivi, a sospensioni irrigidite e a valvole di scarico attive sempre aperte.

Proprio la doppia mappatura del powertrain ha peraltro imposto ai tecnici del Biscione di porre particolare attenzione in fase di sviluppo della vettura alle sospensioni, con la scelta che è ricaduta su uno schema a doppio braccio con ammortizzatori attivi e sterzo semi-virtuale su entrambi gli assi anteriori e posteriori. Una tecnologia originale Alfa Romeo che di fatto consente il miglior controllo del volante e il massimo grado di precisione di sterzata, senza penalizzare in alcun modo la capacità di supportare le alte accelerazioni laterali e un’elevata maneggevolezza anche nelle condizioni di guida più impegnative. In tali ambiti la sicurezza è sempre e comunque assicurata da un impianto frenate di derivazione Brembo strutturato sulla base di dischi carbon-ceramici di tipo ventilato e forato con pinze monoblocco in alluminio a 6 pistoni, anteriormente, e a 4 pistoni, posteriormente.

Tutti contenuti quanto mai tecnologicamente evoluti, come si addice a una fuoriserie, esattamente come è esclusivo il telaio ad “H” in alluminio volto ad assicurare la massima rigidità torsionale abbinato a una monoscocca in fibra di carbonio, un connubio tecnico voluto dai tecnici Alfa Romeo sia per minimizzare la massa della vettura sia per ottimizzare il baricentro in un’ottica di massimizzazione delle doti di agilità e di guidabilità nei percorsi più impegnativi. Sempre per garantire un’elevata rigidezza strutturale è stata inoltre ingegnerizzata una struttura del tetto in fibra di carbonio e alluminio con cerniere appositamente sviluppate per fissare le porte a farfalla.

È ciò che in Alfa Romeo hanno ribattezzato “bellezza necessaria”, ossia quel principio creativo che prevede estetica e tecnica profondamente correlati tra loro, alla base di un design estremamente moderno, con dettagli sinuosi affiancati da parti più aggressive. In tale ottica, il frontale imponente e grintoso è dominato dal nuovo scudetto Alfa Romeo, tridimensionale e ricavato nei listelli di fibra di carbonio, affiancato da gruppi ottici ellittici, mentre le prese d’aria laterali rivelano un profilo dinamico, le cui superfici trasmettono una sensazione di movimento perpetuo.

I fari anteriori integrano inoltre delle prese d’aria che separano i flussi indirizzandoli verso il radiatore, mentre uno splitter di fibra di carbonio lavora con il fondo piatto per garantire, insieme agli altri dettagli aerodinamici, un cx di zero 375, valore reso possibile anche dalla presenza al posteriore di un massiccio estrattore in fibra di carbonio e raggiunto soprattutto senza il ricorso a elementi attivi. Una scelta minimalista, quella a livello aerodinamico, che i tecnici del Biscione hanno riproposto anche per gli interni, con l’obiettivo di dare priorità assoluta all’esperienza di guida, come si conviene a una supercar. Proprio per tale ragione, l’abitacolo è stato progettato eliminando qualsiasi elemento di distrazione, come evidenziato da un consolle centrale pulita ed essenziale, con il display posto di fronte al guidatore che offre un’interazione tridimensionale e diretta, mentre il volante, spoglio di comandi inutili, mira a esaltare la pura essenza della guida.

Se il silenzio vale più di mille parole

Annunciata ufficialmente a fine agosto di quest’anno, Alfa Romeo “33 Stradale” sarà prodotta dal 2024 nei già citati 33 esemplari, tutti venduti nel corso dell’autunno 2022. Un progetto concreto e consolidato quindi che secondo quanto affermato dal Biscione sarà disponibile con motorizzazione biturbo a benzina e full electric in funzione dei desiderata dei clienti. Il fatto che le informazioni tecniche rilasciate da Alfa Romeo citino però solo il propulsore termico, evitando ogni accenno al powertrain elettrico, capacità del pacco batterie compreso, lascia supporre che i 33 facoltosi acquirenti che hanno sborsato per “33 Stradale” più di un milione di euro, cifra non è ufficiale, abbiano scelto tutti la versione equipaggiata con l’unità biturbo di derivazione Ferrari, sollevando così i tecnici del Biscione dall’esigenza di sviluppare l’annunciato powertrain full electric. Sarebbe peraltro una scelta logica, anche e soprattutto in funzione del fatto che la fuoriserie Alfa Romeo è più che altro una vettura da collezione e quindi mal si presta a sposare tecnologie motoristiche dettate da mode contemporanee e da esigenze ambientaliste, il cui destino, soprattutto a livello di supersportive, è ancora tutto da scrivere.  

Titolo: Alfa Romeo “33 stradale”, manifesto del futurismo

Autore: Redazione

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