Con Audi “Activesphere concept” il futuro è contemporaneo

Audi va oltre l’automobile e declina la propria idea di mobilità del futuro attraverso un avveniristico crossover full electric progettato per abbattere i confini tra asfalto e fuoristrada e tra reale e virtuale grazie anche al supporto della guida autonoma. Audi “Activesphere concept”, questo il nome, proietta in effetti il concetto di versatilità in una nuova dimensione, giocando sulla contemporanea presenza di sospensioni pneumatiche adattive e della trazione integrale elettrica per offrire i più elevati standard di efficienza sia nella guida sportiva sia nella marcia off-road, mentre la carrozzeria a configurazione variabile abbina l’eleganza e il dinamismo di una coupé di fascia premium con la polivalenza di un pick-up.

Le novità di Audi “Activesphere concept”

Una triplice veste che “Activesphere concept” può indossare grazie a una lunghezza di quasi cinque metri, quattro metri e 98 centimetri per la precisione, e a un passo di due metri e 97 centimetri che nel loro insieme conferiscono alla vettura un aspetto muscoloso e solido, enfatizzato dalla presenza di generosi passaruota che ospitano cerchi da 22 pollici d’estrazione fuoristradistica. Questi ultimi propongono inoltre segmenti mobili in corrispondenza delle razze che si aprono durante gli impieghi off-road per migliorare la ventilazione, chiudendosi invece nella marcia su strada per favorire l’aerodinamica. A variare è peraltro anche l’altezza della vettura che sfruttando le già citate sospensioni pneumatiche adattive assicura un’escursione complessiva di otto centimetri per arrivare a proporre nell’impostazione maggiormente orientata all’off-road angoli di attacco e di uscita, rispettivamente, di quasi 19 e di oltre 28 gradi.

Più che una vettura Audi “Activesphere concept” è quindi una piattaforma modulare per utilizzi misti, complice anche una sezione posteriore che dalla configurazione classica da sportback può trasformarsi con un semplice comando in un pianale da pick-up attraverso lo scorrimento longitudinale del lunotto che si sovrappone così al tetto in cristallo, mentre la sezione inferiore del portellone si abbatte similmente alla sponda di un veicolo commerciale schiudendo uno spazio di carico in grado di accogliere due bici. Una modularità resa anche possibile dall’adozione in fase progettuale della piattaforma “Ppe”, sviluppata da Audi congiuntamente a Porsche per adattarsi alle future vetture elettriche dei due Brand tedeschi appartenenti ai segmenti D, E e F di fascia premium.

Ciò in funzione soprattutto della presenza di due unità elettriche, una per ciascun asse, in grado di erogare fino a 442 cavalli equivalenti di potenza e 720 newtonmetro di coppia massima, alimentate da un modulo batteria da 100 kilowattora di capacità e ricaricabile attraverso l’impianto di bordo operante a 800 volt che consente di passare dal cinque all’80 per cento della carica in 25 minuti per avere a disposizione fino a 600 chilometri di autonomia. Distanza da percorrere sia guidando direttamente il veicolo sia in completo relax affidando la gestione della vettura al sistema di guida autonoma.

Nel primo caso, volante e pedaliera permettono un utilizzo classico di “Activesphere concept”, mentre nel secondo tali elementi spariscono per lasciare libero spazio a un abitacolo pensato come un mini salotto dove dedicarsi ai propri interessi mentre si viene trasportati nel luogo desiderato. Non a caso gli interni sono il fulcro del progetto Audi, attorno a cui i tecnici del Marchio di Ingolstadt hanno poi disegnato le linee esterne con l’obiettivo di mettere i passeggeri e le loro esigenze al centro dello sviluppo tecnico-stilistico.

Gli ampi spazi interni sono così enfatizzati da un design fortemente geometrico che gioca sui contrasti cromatici per trasmettere cura del dettaglio e raffinatezza tecnologica, mentre le quattro poltrone destinate ad accogliere i passeggeri collocate come ideale continuazione della consolle a tutta lunghezza mirano a creare un ambiente intimo ed elegante in cui sentirsi a proprio agio come si fosse in ambito domestico.

Dal reale al virtuale

Audi “Activesphere concept” porta al debutto l’inedito sistema delle funzioni e delle informazioni di bordo “Audi Dimension”. Cuore del sistema orientato a combinare mondo fisico e realtà virtuale sono gli appositi occhiali per la realtà aumentata sviluppati dalla Casa tedesca. Indossando tali visori, il sistema “Audi Dimension” porta nel campo visivo del passeggero display e superfici touch non percepibili a occhio nudo che diventano così elementi in grado di reagire ai comandi gestuali. La mano del passeggero può infatti seguire la linea dello sguardo per scorrere tra le funzioni della vettura, mentre l’interfaccia utente reagisce ai gesti come uno schermo convenzionale.

Grazie a ciò, il design dell’abitacolo non è più subordinato alla presenza di tasti e di strumenti di bordo, delegando alla realtà aumentata il compito di far comparire gli elementi di comando solo qualora il passeggero ne abbia bisogno e attraverso una logica di pertinenza che li colloca in prossimità dei sistemi cui si riferiscono, come risultano essere, per esempio, i comandi del climatizzare fluttuanti davanti alle bocchette di aerazione e il pannello per la gestione del suono svolazzante sopra l’altoparlante.

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