Oli per trasmissioni, in vigore i nuovi standard delle norme Sae

Le norme Sae 300, emesse nel 2021, avevano dato luogo a un aggiornamento degli standard di classificazione delle viscosità per gli oli motore. Quest’anno lo stesso aggiornamento ha toccato le norme Sae J306, relative agli oli per trasmissioni, assali e differenziali puntando a supportare lo sviluppo di più elevate efficienze

La sigla “Sae” è l’acronimo di “Society of Automotive Engineers”, l’Ente normativo internazionale di riferimento per le industrie aerospaziale, automobilistica e veicolistica. Fra i suoi compiti ha anche quello di definire gli standard di classificazione dei lubrificanti usati nei settori di sua competenza, aggiornandoli man mano che i progressi tecnologici danno luogo a nuovi o più efficienti gruppi funzionali. Dai motori alle trasmissioni, dagli assali ai differenziali. Proprio in tale ottica l’Ente guarda da sempre con particolare attenzione alle problematiche inerenti la viscosità dei lubrificanti e, in particolare, le variazioni che la viscosità subisce in base alle temperature di lavoro.

Va ricordato che la viscosità è una grandezza fisica che individua la resistenza interna di un fluido allo scorrimento, una dissipazione energetica che non è fissa cambiando oltre che da olio a olio anche in base alla temperatura, alla velocità con cui scorre l’olio nelle tubazioni e alla sua pressione. Una grandezza molto variabile quindi, motivo per cui Sae ha messo a punto il cosiddetto “indice di viscosità”, un parametro che permette di rilevare come cambia la viscosità di un olio lubrificante al variare della temperatura. Per gli olii motore l’indice viene definito in base alla metodica Iso 2909:2002 che valuta la viscosità cinematica degli oli a 40 e a cento gradi centigradi.

Più alto è il valore, maggiore è la stabilità dell’olio in termini di variazione della viscosità, con quest’ultima che, sempre gli olii motore, è definita effettuando alcuni test di misurazione a freddo – la fase di accensione – e altri a caldo – la fase di funzionamento in servizio. I risultati di tali prove sono poi riassunti a livello di utente finale da sigle specifiche, composte da due numeri separati fra loro dalla lettera “W”, acronimo di Winter”.

Il primo numero indica la viscosità a freddo, il secondo quella a caldo, due dati che collegandosi poi fra loro permettono agli utenti finali di valutare, ovviamente nel rispetto delle gradazioni stabilite da ogni Costruttore per i propri mezzi, quale lubrificante usare in base alle condizioni climatiche in cui il motore si ritroverà a operare. Per le unità destinate a lavorare in climi rigidi saranno da privilegiare gli olii più fluidi a freddo, quindi con la prima cifra bassa, mentre, al contrario, i motori che lavorano in climi caldi saranno da tutelare con lubrificanti in grado di mantenere le proprie capacità protettive anche alle temperature, quindi con la seconda cifra alta.

Tale classificazione ovviamente non è relativa ai soli olii per motori, ma abbraccia tutti i lubrificanti ivi compresi quelli per trasmissioni, assali e differenziali, prodotti che in tempi recenti hanno visto un aggiornamento delle classificazioni della viscosità indotto dallo stand Sae J306. La nuova revisione fa eco a un analogo processo svolto nel 2019 e punta a spingere lo sviluppo di trasmissioni più moderne e ad alta efficienza permettendo di classificare, e quindi di immettere poi in commercio, anche lubrificanti più fluidi di quelli attualmente disponibili senza compromettere la protezione delle meccaniche. Ciò in un’ottica di riduzione delle perdite energetiche e quindi dei consumi di carburante.

Il nuovo aggiornamento introduce un concetto avanzato di viscosità a freddo definendo il limite massimo di viscosità alla temperatura di 40 gradi centigradi sotto lo zero. Introduce poi quattro nuovi codici di viscosità a freddo siglati 62W, 63W, 64W e 65W ciascuno dei quali ammette una propria viscosità massima. Le nuove gradazioni si collocano inoltre al di sotto dei valori minimi precedenti, offrendo una classificazione più mirata ai requisiti dei lubrificanti destinati a condizioni operative estreme e a trasmissioni di nuova generazione, come per esempio sono quelle presenti nelle macchine propulse per via elettrica. Da sottolineare inoltre che l’introduzione delle nuove gradazioni non rappresenta solo un affinamento tecnico di settore ma rappresenta una risposta concreta alla crescente domanda di riduzione delle emissioni di anidride carbonica e di ottimizzazione dei consumi.

Un olio più fluido permette alla trasmissione di lavorare con minori perdite di energia, contribuendo a una maggiore efficienza operativa e quindi a minori impatti ambientali. Come accennato, la maggior fluidità sposa inoltre da vicino le esigenze funzionali dei power train elettrici che risentono molto degli attriti generati da lubrificanti viscosi alle basse temperature. Quanto sopra ovviamente a patto che la riduzione della viscosità sia abbinata a un aumento di qualità degli olii affi8chè questi risultino stabili, performanti e protettivi nei confronti degli organi lubrificati. Il nuovo aggiornamento dello standard Sae J306 segna in definitiva un passaggio cruciale per l’evoluzione dei lubrificanti per trasmissioni in quanto i nuovi codici di viscosità a freddo descrivono un salto tecnologico che abbraccia le esigenze di efficienza energetica, sostenibilità e compatibilità con i sistemi di trasmissione avanzati, aprendo la strada a una nuova generazione di fluidi ad alte prestazioni.

Related posts