Cupra “Tavascan”, molto più di ciò che appare

Nato da una costola di Seat, Cupra è il brand a cui il gruppo Volkswagen ha affidato il compito di aprire nuovi orizzonti commerciali giocando principalmente sull’impatto emozionale e sull’innovazione stilistica. Un percorso inaugurato con il suv sportivo “Formentor”, ma che sulla scia delle tendenze in auge nel Gruppo tedesco ha rapidamente virato verso l’elettrificazione. Da qui la nascita, prima, della compatta full electric “Born” e oggi di “Tavascan”, il primo suv coupé a batteria del Marchio spagnolo che fa dello stile tagliente, fuori dagli schemi tipici delle vetture tradizionali, il suo punto di forza.

Sviluppata sulla base della nota piattaforma “Meb”, Cupra “Tavascan” si propone in effetti con proporzioni che molto si avvicinano a quelle delle cugine Volkswagen “Id.5” e Skoda “Enyaq Coupé”, ma che declina la lunghezza di quattro metri e 64 centimetri e il passo di due metri e 76 centimetri attraverso schemi stilistici del tutto inediti, quali, per esempio, il logo frontale illuminato e i gruppi ottici matrix led di forma triangolare, che Cupra trasporrà nel prossimo biennio anche sui futuri modelli full electric “UrbanRebel” e “Terramar”. Questi ultimi molto mutueranno probabilmente anche dall’architettura propulsiva portata al debutto da “Tavascan” e strutturata sulla base di due powertrain, uno a trazione posteriore e l’altro a trazione integrale, incentrati su un’unità elettrica sincrona posta sull’asse posteriore da 210 kilowatt di potenza massima, 286 cavalli equivalenti, e da 545 newtonmetro di coppia.

Nel primo caso, ossia nella versione base del suv coupé Cupra, l’autonomia dichiarata è di 550 chilometri, mentre nel secondo caso, nell’allestimento sportivo “Vz”, la disponibilità energetica scende a 520 chilometri, complici gli assorbimenti richiesti dall’unità elettrica asincrona collocata sull’avantreno da 80 kilowatt di potenza e 134 newtonmetro di coppia. In entrambi i casi ad alimentare i powertrain è un pacco batterie da 77 kilowattora di capacità in grado di recuperare un’autonomia di 100 chilometri in sette minuti tramite colonnine di ricarica veloce. Nella stessa modalità ne servono invece 30 di minuti per portare la carica disponibile dal dieci all’80 per cento, mentre al recupero dell’energia in frenata e durante la marcia a velocità costante sono orientati due paddle posti a lato del volante di guida che permettono di settare quattro differenti programmi di rigenerazione attiva.

Cinque invece le modalità di guida disponibili, denominate “Range”, Comfort”, “Performance”, “Cupra” e “Individual”, a cui la versione sportiva “Vz” aggiunge la modalità “Traction”, mentre è comune a entrambe gli allestimenti la presenza di serie di sospensioni “Dcc” a controllo elettronico, di servosterzi progressivi e di cerchi di lega abbinati a coperture aerodinamiche. Sportività e tecnologia si fondono infine anche negli interni di “Tavascan”, incentrati su una plancia minimale e futuristica integrante griglie per la climatizzazione molto sottili. Al centro trova posto il nuovo schermo per l’infotainment da 15 pollici di diagonale, con touchbar inferiore retroilluminata che integra l’impianto audio firmato Sennheiser, che affianca il display da cinque pollici e tre della strumentazione e l’head-up display con realtà aumentata.

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Titolo: Cupra “Tavascan”, molto più di ciò che appare

Autore: Redazione

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