Il bicilindrico Suzuki da 776 centimetri presentato ad Eicma

Uscita dal mondiale MotoGp affermando di voler per concentrare tutte le sue energie e le sue risorse alle produzioni di serie, Suzuki in occasione di Eicma ha confermato in maniera concreta tale orientamento presentando i due primi modelli di una futura famiglia di classe media che sarà azionata da un medesimo motore, un bicilindrico parallelo di 776 centimetri cubi realizzati mediante canne da 84 millimetri di alesaggio per 70 di corsa ed erogante 83 cavalli di potenza a otto mila e 500 giri unitamente a 78 newtonmetro di coppia a sei mila e 800 giri.

Il bicilindrico Suzuki da 776 centimetri presentato ad Eicma: le caratteristiche

Alimentato per via indiretta mediante iniettori a 10 fori e a punta lunga operanti a 343 chilopascal di pressione, l’unità respira grazie a una distribuzione bialbero a quattro valvole per cilindro e attraverso due corpi farfallati, uno per canna, da 42 millimetri di diametro controllati elettronicamente. I cilindri sono pressofusi, di alluminio e placcati internamente con un rivestimento di nichel-fosforo-silicio-carbonio denominato “Scem”, “Suzuki Composite Electrochemical Material” e sviluppato dal reparto corse Suzuki per ridurre gli attriti meccanici e migliorare i trasferimenti di calore fra le canne e i biellismi operanti al loro interno. Questi ultimi sono costituiti da pistoni forgiati progettati utilizzando analisi “Fem”, “Finite Element Method”, per massimizzarne la resistenza e ridurne al minimo i pesi nonostante il generoso alesaggio. Le stesse analisi sono poi state sfruttate anche per ottimizzare il disegno delle bielle in termini di rapporto fra solidità e masse così da realizzare gruppi termini performanti, compatti e affidabili.

Fra le peculiarità dei nuovi motori da segnalare poi anche la fasatura 270 gradi delle manovelle, la presenza di uno speciale sistema di bilanciamento e la nutrita serie di asservimenti elettronici messi a disposizione del pilota. A livello di fasatura si può affermare che è la stessa usata da Suzuki sui suoi bicilindrici a “V” di 90 gradi, scelta indotta dalla volontà di abbinare un’erogazione progressiva e fluida disponendo anche di un soud allo scarico gradevole non invasivo. Al bilanciamento e quindi all’eliminazione delle vibrazioni provvede invece il sistema biassiale “Suziki Cross Balacer” basato sulla presenza di due controalberi di rotazione posizionati a 90 gradi rispetto all’albero motore ed equidistanti da esso.

Così concepito il sistema annulla mediante ogni albero le vibrazioni primarie generate dal moto dei pistoni lasciando al posizionamento a 90 gradi dei controalberi il compito di annullare le vibrazioni indotte dalla coppia primaria e alla fasatura di 270 gradi quello di annulla le vibrazioni secondarie. Da segnalare poi la presenza di un sistema di raffreddamento termostaticizzato per accelerare le regimazioni termiche negli avviamenti a freddo, di un sistema di raffreddamento dedicato per l’olio motore e di una frizione antisaltellamento che concorre a rendere pulita e sicura la guida in fase di decelerazione. La frizione può inoltre non essere usata in fase di cambio marcia grazie al sistema “Sirs”, “Suzuki Intelligent Ride System” che interrompe l’erogazione di potenza durante le accelerazione e mantiene una velocità costante per quei millisecondi necessari a scaricare i denti del cambio quando il pilota passa alla marcia superiore. Durante la decelerazione, il sistema apre invece automaticamente le valvole a farfalla quel tanto che basta per aumentare il numero di giri e far corrispondere la velocità del motore al rapporto di trasmissione inferiore successivo senza dover azionare manualmente l’acceleratore o utilizzare la frizione. Ulteriore elemento distintivo del nuovo motore è infine l’impianto di scarico due in uno con convertitore catalitico a due stadi integrante la sonda lambda che assicura il superamento delle attuali norme euro 5.

L’elettronica al servizio della guida

Il nuovo bicilindrico Suzuki da 776 centimetri cubi funziona avvalendosi dei più attuali sistemi di controllo e di gestione elettronici, a partire dall’acceleratore ride-by-wire che sfrutta la centralina di bordo per controllare l’azione delle valvole a farfalla assicurando un controllo dell’accelerazione di tipo lineare rispetto all’azione del pilota sulla manopola del gas.

Ne deriva una conduzione istintiva e facile ma sempre controllata dall’elettronica di bordo per prevenire indesiderati slittamenti della ruota posteriore. Sempre l’elettronica agevola poi gli avviamenti e facilita la guida in città col motore che opera ai basi regimi. A tali funzionalità si aggiungono poi le tre modalità di guida che il driver può selezionare per disporre delle risposte funzionali del motore ritenute da lui più congeniali. Intervengono tutte sull’acceleratore che se operante in modalità “Attiva” fornisce risposte pronte e decise che permettono di sfruttare al meglio le potenzialità del motore. Queste ultime sono raggiungibili anche in modalità “Basic” ma con una curva più lineare di risposta all’acceleratore per rendere la moto più controllabile e fluida. La modalità “Comfort” dà invece luogo a risposte dell’acceleratore più morbide e modulate che aiutano la guida sui fondi difficili o quando la moto è gravata da carichi importanti. In pratica accade che la modalità “Attiva” sia per la guida sportiva limitando gli interventi da parte del sistema, la modalità “Basic” offra un equilibrio ideale per la guida in città e condizioni stradali regolari mentre la “Comfort” si adatta a condizioni stradali bagnate o altrimenti scivolose. Il sistema è programmato per monitorare continuamente la velocità delle ruote anteriori e posteriori, il regime del motore calcolato utilizzando i dati del sensore di posizione dell’albero motore, la posizione dell’acceleratore e la posizione del cambio. È progettato per limitare immediatamente la potenza e aiutare a prevenire lo slittamento quando viene rilevata un’imminente perdita di trazione, ritardando la fasatura dell’accensione e limitando l’apertura dell’acceleratore.

Bene in strada e anche fuori

Il nuovo bicilindrico Suzuki è stato presentato in Eicma quale vettore di due nuovi modelli denominati “V-Strom 800De” e “Gsx-8S”. Il primo si propone quale tutto-terreno con ruota anteriore da 21 pollici di diametro e sospensioni anteriori regolabili nel precarico molla e nel freno idraulico, sia in compressione sia in estensione da 2290 millimetri di escursione. “Gs-8S” è invece una street fighter con sovrastrutture essenziali e meccanica a vista. Nata per assecondare anche esigenze di viaggio su lunghe distanze, dispone di ruote da 17 pollici di diametro oltre che sospensioni regolabili e, al posteriore, di tipo progressivo.

Titolo: Il bicilindrico Suzuki da 776 centimetri presentato ad Eicma

Autore: Redazione

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