Un team di tecnici guidato da Florian Feist e insediato presso l’Istituto per la Sicurezza dei veicoli del Politecnico di Graz, in Austria, ha realizzato un involucro protettivo per le batterie delle auto elettriche utilizzando un mix di legno e lamiera d’acciaio sottile anziché gli estrusi di alluminio oggi in uso, sistema di produzione particolarmente energivoro

Da qui l’idea di sostituire l’alluminio con un sottilissimo rivestimento in acciaio le cui camere sono riempite con legno. Il rivestimento in acciaio é saldato direttamente in presenza del nucleo di legno le cui celle in caso di incidente collassano assorbendo molta energia.
Anche il sottoscocca e la copertura sono realizzati con un gruppo composito acciaio- legno, e l’interno della batteria è rinforzato con nervature trasversali. Così concepita la struttura avanza un impatto ambientale significativamente inferiore a quello proposto dalle strutture tradizionali risultando pressochè equivalente a queste ultime in termini funzionali.
Va precisato a tale proposito che l’alloggiamento delle batterie è fondamentale per un funzionamento sicuro dei veicoli elettrici in quanto in caso di incidente protegge gli elementi delle batterie da deformazioni eccessive riducendo la possibilità che si inneschino incendi. Per tale motivo i prototipi della nuova struttura sono stati sottoposti a diversi crash test uno dei quali ha simulato l’urto fra una vettura e un pilastro rotondo di acciaio ad alta velocità. In tale prova valori di intrusione dell’alloggiamento ibrido si sono rivelati quasi identici a quelli proposti dagli alloggiamenti delle batterie di alluminio installati sulle Tesla “Model S” e bene sono anche andati i test di resistenza al fuoco e al calore.
“Bio!Lib”, questo il nome che è stato dato alla struttura, vede in effetti la sua parte di legno realizzata con del sughero, materiale che se sottoposto a temperature elevate carbonizza inducendo un brusco calo della conduttività termica, peraltro già bassa di natura, andando di conseguenza a proteggere le strutture retrostanti.
In un test pirotecnico che simula un incendio della batteria il coperchio di quest’ultima ha resistito a temperature di oltre mille e 300 gradi centigradi e al bombardamento con particelle di alluminio e rame, prestazione superiore anche a quella proposta dagli alloggiamenti Tesla se sottoposti al medesimo test. Per valutare la sostenibilità del progetto “Bio!Lib”, i ricercatori hanno collaborato con il Centro Wegener per il Clima e i Cambiamenti Globali dell’Università di Graz e hanno determinato l’impatto ambientale di tutti i materiali e componenti utilizzati.
Dall’uso di energia primaria, acqua e suolo alla contaminazione di suoli e corpi idrici con sostanze tossiche. In quasi tutti gli altri test cui l’involucro è stato sottoposto ha offerto prestazioni migliori rispetto agli involucri di alluminio oggi in essere sul mercato, cosa che ha spinto il Team a continuare gli studi per verificare la possibilità di sostituire il sughero con legno di bassa qualità derivante da diradamenti o da utilizzi secondari.
Titolo: Batterie di “legno”: un nuovo involucro protettivo per le batterie delle auto elettriche
Autore: Redazione