Previsto per fine anno il lancio della quarta generazione di Porsche Cayenne. Sarà un suv full electric da mille cavalli di potenza che non manderà in pensione gli attuali modelli ibridi

Lanciata nel 2003 e poi rivista nel 2010 e nel 2017, Porsche “Cayenne” si appresta a celebrare il lancio della sua quarta generazione, previsto per fine 2025. La nuova vettura in versione camuffata ha debuttato in pubblico in occasione della gara in salita che si tiene ogni anno in Inghilterra a Shelsley Walsh, vicino a Birmingham, il circuito motoristico su un tracciato originale più antico al Mondo, nato ancor prima di Indianapolis, Le Mans o Monza. Alla guida c’era Gabriela Jílková, collaudatrice Porsche di Formula E che ha gestito la vettura lungo i 914 metri del tratto asfaltato con una pendenza che arriva a sfiorare il 17 per cento chiudendo in 31 secondi e 28 centesimi, più di quattro secondi meno del precedente record della categoria suv.

Un debutto convincente quindi, che ha confermato la possibile presenza sotto cofano di due unità elettriche capaci di erogare oltre mille cavalli di potenza, prestazione che se così fosse farebbe della nuova nata la “Cayenne” più potente di sempre superando la “Turbo E-Hybrid” da 740 cavalli che al momento è il modello più performante della gamma. Vale la pena di precisare che al momento Porsche non ha diramato alcun dato tecnico a parte la capacità di accelerare da fermo a cento chilometri/ora in soli tre secondi e che l’abitacolo ospiterà fino a sette persone.
Certo è, però, che sarà realizzata sulla base della piattaforma “Ppe”, “Premium Platform Electric”, operante a 800 volt e sviluppata insieme ad Audi proprio per dar seguito ai modelli elettrici del gruppo Volkswagen di alta gamma. Si avvale di un passo di quasi tre metri, 299 centimetri per la precisione, e prevede che i pacchi batteria fungano da elementi strutturali. Altra certezza la presenza di una serie di innovazioni tecniche tese a rendere la vettura il più possibile confortevole e maneggevole.

Previsto in tal senso le schema di sospensioni attive “Porsche Active Ride” già in uso sul modello “Panamera” e basato sulla presenza di attuatori idraulici azionati da specifiche pompe a loro volta coadiuvate da elettrovalvole operanti in tempi vicini al reale. Gli attuatori fungono sia da ammortizzatori sia da elementi di controll delle ruote sia verso il terreno, spingendole in giù nel caso per esempio si passi su una buca, sia sollevandole in presenza di una cunetta. I gruppi eliminano inoltre la necessità di prevedere le classiche barre anti rollio usate per ridurre i coricamenti laterali in curva.
Grazie a tale soluzione e la futura “Cayenne” si muoverà sempre con un assetto piatto, cioè esente da rollii e beccheggi, proponendo anche funzionalità esclusive quali, per esempio, l’abbassamento del pianale per favorire l’accesso dei passeggeri al veicolo piuttosto che il sollevamento del fondo scocca nel caso si dovesse superare asperità pronunciate. L’impianto opera per via elettro-idraulica con la centralina di controllo che regola la pressione del sistema lasciando ai volumi di olio il compito di definire l’assetto. Le regolazioni sono previste tredici volte al secondo e ogni ruota è pilotata in maniera dedicatasulla base di un modello virtuale di comportamento dell’auto memorizzato nella centralina.
Ciò permette di tener conto oltre che dei parametri trasmessi dai numerosi sensori che rilevato le sollecitazioni dinamiche in essere anche dello slip angle, l’angolo che si forma fra la direzione nella quale punta una ruota e quella di percorrenza effettiva. Il sistema è inoltre interfacciato con gli altri sistemi e gruppi meccanici della vettura, dal motore al controllo della trazione, al controllo dei differenziali a regolazione elettronica.
Salvate il soldato Porsche

Come è noto l’andamento del mercato automobilistico globale non è positivo. L’auto elettrica in generale non decolla, Cina a parte dove è praticamente imposta a livello governativo, e là dove sembra manifestarsi un minimo di interesse sono i marchi cinesi a farla da padroni. Un problema che assilla soprattutto i marchi orientati all’alto di gamma come ben dimostrano le vicissitudini di Maserati, Jaguar e Porsche. La Casa tedesca ha in effetti chiuso il primo semestre 2025 con un calo di vendite del sei per cento a livello globale e con i suoi modelli elettrici o ibridi che coprono solo poco più del 36 per cento della produzione.
Non ha caso dopo aver annunciato che il modello “Macan” sarebbe stato realizzato solo in versione full electric Porsche ha poi cambiato idea annunciando l’arrivo di versioni ibride. Che però si renderanno disponibili solo verso il 2028. A ciò si aggiunga che anche “Taycan”, l’elettrica quattro porte della Casa, non ha sfondato vedendo calare di un sei per cento circa le vendite nel primo semestre 2025 dopo un 2024 in calo del 49 per cento rispetto al 2023. Più che logica quindi la già citata decisione di Porsche di mantenere in produzione i modelli ibridi di “Cayenne” anche dopo il lancio della nuova generazione.